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Con un Poster per la Pace Tutti a Scuola in Burkina Faso

Con un Poster per la Pace Tutti a Scuola in Burkina Faso

Cari ragazzi,
vi comunichiamo con immensa gioia che SOFIA PAGANI di 2^A è la vincitrice del Concorso "Con un Poster per la Pace Tutti a Scuola in Burkina Faso" al quale hanno aderito tutte le scuole secondarie di I gradi di Cantù per un totale di 381 disegni.
Inoltre BALLABIO SOFIA 2^B, BASILICO ALESSANDRO 2^B e MARELLI ELISA 2^A si sono classificate al 2^ posto ex equo.

Come stabilito il vincitore riceverà una “carta di € 100 i tre vincitori del secondo premio ex aequo riceveranno una “carta prepagata” di € 50.
Appena possibile seguiranno le indicazioni per il ritiro dei premi presso la Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù.
L'organizzazione ci ha informato che purtroppo l’esposizione dei disegni selezionati del Concorso, la premiazione e l’asta non avrà luogo a causa della emergenza Covid 19.
Gli elaborati selezionati saranno consegnati a Scuola già applicati su un supporto e pronti per una eventuale esposizione nella Scuola e per essere riconsegnati agli autori.
Ci verrano inoltre consegnati gli attestati di partecipazione.
Non potendo procedere all’esposizione e all’asta, il cui ricavato avrebbe sovvenzionato la realizzazione di un "orto didattico”"nella scuola del villaggio di Gogo in Burkina Faso, il Lions Club in accordo con la CRA ha deliberato di devolvere il “fondo di previdenza” dell’ammontare totale di € 2.000 destinato ai ragazzi vincitori dei 5 plessi come segue:
- € 1.000 all’orto didattico in Burkina Faso
- € 1.000 alla Croce Rossa di Cantù per l’acquisto di materiale sanitario emergenza Covid 19 .
Vi segnaliamo infine un breve filmato in cui sono ripresi i particolari di ognuno dei cinquanta disegni dei cinque plessi selezionati per il Concorso.

https://www.youtube.com/watch?v=KV1YtLEy4qg&feature=youtu.be
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Tutto vuoto. Vuote la aule. Vuoto il cortile. Vuoti i corridoi.

Tutto vuoto. Vuote la aule. Vuoto il cortile. Vuoti i corridoi.

Tutto vuoto. Vuote la aule. Vuoto il cortile. Vuoti i corridoi.
Bianche le pagine che di solito raccontano la vita della nostra scuola.
In realtà, nascosto o quasi, c’è un gran fermento.
Non senza fatica e neanche senza difficoltà, la scuola sta dicendo ai nostri alunni: ci sono! In modo inconsueto, strano ma c’è.
Ed è la risposta non solo al diritto di ciascuno all’istruzione, ma soprattutto a quel forte desiderio di quotidianità e vicinanza che tutti stiamo vivendo.
Le lezioni in presenza, online, con i ragazzi più grandi hanno portato la vitalità dei saluti festosi, dei volti curiosi, il desiderio di tutti di rivedersi. “Mi manca la scuola…” fa pronunciare a tutti questo momento. Con commozione. Mi manca la scuola che è un mi mancano le persone, gli incontri, i compagni, anche i prof. dicono. Per loro c’è la possibilità di un tempo almeno un po’ strutturato - alle nove si inizia con un calendario preciso – in tanto tempo vuoto che caratterizza queste giornate. Piccoli assaggi di una normalità che è venuta meno.
Per i più piccoli lo stare online in diretta diventa più difficile. Per loro si apre un mondo costruito dalla creatività di maestri e maestre che stanno mettendo in gioco tempo e risorse per raggiungere tutti, ogni giorno.
La scuola c’è. Uno spiraglio di vita. Offre, con tutto il suo impegno e anche con i suoi limiti (chi poteva essere preparato?), il suo contributo per sostenere la fatica di un periodo che nessuno si sarebbe mai aspettato.
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Sospensione delle attività didattiche dal 2 al 7 marzo 2020

Sospensione delle attività didattiche dal 2 al 7 marzo 2020

Il Governo sta per varare nuove misure per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus.
Al momento siamo in grado di anticiparvi la sospensione, sino all’8 marzo 2020, delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado della regione Lombardia.

Vi terremo informati sui nostri canali di comunicazione riguardo i contenuti del Decreto che sarà pubblicato e reso operativo oggi.

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Riammissione per assenze dovute a malattia di durata superiore a 5 giorni

Riammissione per assenze dovute a malattia di durata superiore a 5 giorni

In osservanza del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020, contenente le misure urgenti di contenimento del contagio del virus COVID-19, emanato in attuazione dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6,
si rammenta che la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico anche in deroga alle disposizioni vigenti

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MATEMATICA E NON SOLO: incontro annullato

MATEMATICA E NON SOLO: incontro annullato

L'incontro MATEMATICA E NON SOLO previsto per mercoledì 4 marzo 2020 è stato annullato in seguito all’ordinanza emessa dalla Regione Lombardia per prevenire contagio di Coronavirus. leggi tutto

CHIUSURA SCUOLE LOMBARDE

CHIUSURA SCUOLE LOMBARDE

Secondo l'Ordinanza della Regione Lombardia, da oggi, 24 febbraio 2020, a domenica 1 marzo 2020 sono CHIUSI i servizi educativi delle scuole lombarde di ogni ordine e grado.
Anche il personale ATA e amministrativo non potrà essere in servizio.

La Direzione

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CHIUSURA SCUOLA

CHIUSURA SCUOLA

Secondo quanto comunicato dalla Prefettura di Como, da domani, 24 febbraio 2020 a data da destinarsi sono SOSPESI i servizi educativi delle scuola.

Alleghiamo quanto trasmesso dalla Prefettura.

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La Direzione
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CARI GENITORI, ABBIAMO BISOGNO DI VOI.

CARI GENITORI, ABBIAMO BISOGNO DI VOI.

Condividiamo la lettera che segue e che ci è capitato di leggere.
Ancora una riflessione sui social a cui vogliamo fare una premessa. E’ veramente un piacere sentire l’alleanza educativa con tanti dei genitori della nostra scuola con cui camminiamo insieme. Anche quello che viene di seguito raccontato è però realtà.

CARI GENITORI, ABBIAMO BISOGNO DI VOI.
Certo, penserà chi legge. La scuola è un cammino che vede gli educatori insieme, genitori ed insegnanti. Entrambi coinvolti nella stessa sfida educativa. Il mio sfogo di oggi riguarda però un aspetto preciso della vita dei ragazzi: i meravigliosi e dannatissimi social.
Sono insegnante di scuola media e, ogni anno di più, mi trovo volentieri impegnata nell’educazione all’uso delle tante app che i nostri ragazzi hanno fatto entrare nel loro quotidiano. Nei consigli di classe progettiamo percorsi, per conoscerne pregi e limiti, per coltivare la responsabilità, stiliamo insieme ai ragazzi regole di comportamento responsabile nella vita online, promuoviamo incontri con esperti, con la Polizia delle comunicazioni per mettere all’erta sui pericoli. Poi immancabilmente ogni anno ci troviamo a gestire faticosamente litigi che nascono nelle chat di gruppo, a cercare di ricostruire relazioni che si incrinano per video su tik tok (pubblici!) che riprendono amiche che ora non sono più tali, per i compiti che sempre qualcuno chiede di condividere sul gruppo wa della classe. Ci troviamo ad ascoltare chi è combattuto tra il desiderio di mantenere gli amici e quello di denunciare a un adulto che qualcosa non va. Nuove sfide su cui vale la pena di spendere del tempo perché è urgente educare. E ci metto, insieme ai colleghi, tutta la mia energia e la competenza che cerco di costruire. Ecco: posso, possiamo fare questo a scuola.
Insieme alla famiglia. Che ha un’arma (pacifica) in più: può insegnare “in diretta” a stare nella rete. Può guardare insieme al figlio pezzetti della sua vita online, può mostrare il desiderio e il diritto di conoscerla per parlarne, per indicarne gli eventuali pericoli. Può segnalare un messaggio offensivo, può discutere la responsabilità di un “No, io non lo faccio”, può verificare insieme la sicurezza e una corretta impostazione della privacy.
Ci scontriamo, invece, con chat di classe che hanno per amministratori “bambini” – nella rete sono tali – di 11/ 12/13 anni, apriamo tik tok e troviamo qualche nostro alunno , neanche nascosto dietro nik name introvabili, con quantità di video che li riprendono, o li riprendono insieme ai compagni, in profili pubblici, leggiamo compiti “duplicati”. Storie di sempre, vien da pensare. I bigliettini offensivi, tanto per fare un esempio, hanno fatto parte anche dei nostri tempi. Certo. Ciò che cambia oggi è la “dimensione” di tutta la faccenda: velocità, protagonisti sempre più piccoli, spettatore il mondo.
Ma ecco che alcuni genitori scendono in campo. Perché? Per lamentarsi con la scuola, per raccontare di figli esclusi dalle chat, di altri compagni riammessi, di offese; ci chiedono attenzione, indagini a caccia di colpevoli sempre “altri”. Ci chiedono di gestire le relazioni di classe. No. Non è il momento per scaricare responsabilità, per attribuire colpe. Ho, come genitore, chiacchierato con mio figlio e verificato che la chat di classe abbia un amministratore responsabile a cui rivolgersi? Ho stabilito con lui regole per l’utilizzo di uno smartphone? Ho vigilato con lui sulla privacy? Ho discusso sul tempo che può dedicare allo smartphone? Gli chiedo di lasciarlo a casa se la scuola ne vieta l’uso? Coltivo le “relazioni reali” di mio figlio? E tanto altro ancora…
La scuola, nel frattempo, continuerà ad educare.
Scusate lo sfogo, ma ci sono compiti che spettano alla famiglia, altri alla scuola.
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